Nel Mondo si stima vi siano ancora 100.000 sopravvissuti alla Shoa. Gamaraal Foundation dal 2014 si impegna perché la loro memoria non si cancelli e organizza incontri nelle scuole dedicati ad allievi e insegnanti. In Svizzera se ne contano circa 400 e Fischel Rabinowicz, ebreo polacco oggi residente in Canton Ticino, è uno di questi. L’anziano è venuto a portare la sua toccante testimonianza anche ai nostri ragazzi che hanno potuto incontrarlo nella cornice del teatro scolastico dove sono state esposte, per l’occasione, anche alcune opere fotografiche concesse dalla Fondazione Shoah di Milano.
"All'età di 16 anni sono stato arrestato durante una retata delle SS. Per 4 anni sono stato imprigionato in 9 campi di lavoro forzato e di concentramento, col numero di matricola 19037. All'arrivo dell'Armata Rossa sono stato ammassato assieme ai miei compagni di prigionia in una delle famigerate “marce della morte”. Il 9 febbraio 1945, coperti solo da stracci, iniziammo a camminare al freddo e quasi senza cibo per 55 giorni. Eravamo 1.224 e siamo arrivati a Buchenwald in 746. Gli altri sono morti lungo la strada, per la fame o per la fatica".
Fishel Rabinowicz, ha iniziato così il suo tragico racconto rispondendo poi alle domande dei ragazzi.
"Offrire ai nostri studenti stimoli per la loro crescita umana e personale anche al di fuori dei programmi accademici è uno dei pilastri della nostra filosofia didattica – dichiara Andrew Ackers, preside di International School of Ticino –. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Gamaraal Foundation. Questo incontro, a cui parteciperanno gli studenti dell’ultimo anno delle elementari, delle medie e delle superiori, sarà una preziosa occasione per riflettere su un passato con il quale ancora dobbiamo fare i conti: una lezione intensa e commuovente sui valori del rispetto e della tolleranza".